IMPROVVISAZIONE E RAP

Il freestyle magia dell'improvvisazione

Avete mai sentito parlare di Cyrano de Bergerac?

Trattasi di una celebre commedia teatrale in cinque atti pubblicata nel 1897 dal poeta drammatico francese Edmond Rostand e ispirata alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac, uno dei più estrosi scrittori del Seicento francese. Pare fosse uno scontroso spadaccino con un lunghissimo naso, nonché scrittore con una profonda passione per la poesia in rima e i giochi di parole. 

 

Improvvisare versi in rima è una pratica diffusa tanto nella tradizione popolare quanto in quella colta. Grazie alla rima infatti il testo acquisisce una certa musicalità, il ritmo delle parole viene ben scandito e l’ascoltatore si mostra spesso affascinato se non divertito da ciò che sta ascoltando. 

 

Nella più moderna cultura metropolitana troviamo il fenomeno della rima improvvisata nell’hip-hop e nel rap. Qui grazie alla disciplina del freestyle (termine che tradotto significa stile libero, privo dunque di ogni vincolo metrico e tematico) i performers danno libero sfogo alla propria creatività improvvisando decine e decine di rime. Possono farlo nei Contexts o per diletto. Nulla di preparato dunque e nulla di definito, tutto improvvisato.

 

Spopolano sul web gli artisti italiani e internazionali maestri del freestyle. Da Ensi, a Fabri Fibra, da Mistaman, a Mondo Marc io, a Eminem… questi partono da un beat per poi lasciarsi trasportare dal contesto e da ciò che vogliono trasmettere. Certo fondamentale è avere anche un’ottima conoscenza lessicale e metrica. 

 

Negli ultimi anni sono state create modalità sempre più varie per fare freestyle, alcune delle quali, per il coinvolgimento di un eventuale pubblico/giuria o per altri elementi, possono ricordare i classici esercizi di improvvisazione teatrale.

Eccone alcuni esempi:

 

Minuto libero: si parte acappella (ovvero senza beat) oppure su beat

Minuto ad argomento: scelto dal freestyler, dalla giuria, dal pubblico o dall’avversario

Minuto con oggetti: vengono estratti casualmente

Minuto ad argomento con parole tabù: seguire un argomento non potendo utilizzare determinate parole, come in questo caso. Eclatante a questo proposito l’esercizio del buzzer!

Storytelling: solitamente si chiede ad un freestyler di raccontare un’ipotetica storia con degli elementi creati da una giuria e che possono stimolare la fantasia

Quattro quarti: due o più MCs (Maestri di cerimonia) si alternano rappando ognuno su una porzione di beat che permette quattro chiusure. Si può fare in maniera libera, seguendo un argomento fisso, cambiando argomento ogni tot tempo oppure dando a turno un argomento da seguire.

 

Tanto nel freestyle quanto nell’impro teatrale dunque, maggiore è la cura all’esercitazione personale, maggiore di conseguenza sarà la crescita di competenza e bravura. 

 

Peccando di curiosità, può infine essere interessante comprendere cosa accade nella mente di un rapper o freestyler quando improvvisa. La necessità di trovare rapidamente le parole adatte sulla base del solo ritmo degli strumenti comporta infatti una specifica alterazione nel funzionamento dei circuiti che sovraintendono alla motivazione, alla gestione delle emozioni e al linguaggio. 

 

Lo studioso Siyuan Liu e alcuni suoi colleghi hanno scelto di approfondire i correlati neurali della creatività sottoponendo a risonanza magnetica funzionale soggetti che si dedicano al rap freestyle. Hanno poi confrontato i dati raccolti sui rapper con quelli dell'attività cerebrale di persone impegnate in esecuzioni convenzionali, ossia con testi già noti e imparati.

 

La differenza più rilevante è che i rapper presentano un doppio schema di attività neuronale, con un aumento dell'attività nella corteccia prefrontale mediale e una contemporanea diminuzione nella corteccia prefrontale dorsolaterale. E non solo: l'improvvisazione è accompagnata da una forte lateralizzazione dell'attività. Con una mobilitazione ben superiore a quanto avviene durante l'esecuzione di pezzi convenzionali, sia delle aree del linguaggio dell'emisfero sinistro, sia delle aree destinate al controllo motorio, sempre nell'emisfero sinistro.

 

“Medichese” a parte, lo studio dimostra dunque come nella mente dei rapper l'azione è liberata dai vincoli convenzionali dovuti alla supervisione dell'attenzione e al controllo esecutivo, facilitando la generazione di sempre nuove idee. 

di Giulia Donnarumma

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